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Una rete di incontri… in fiera!

Una rete di incontri è un appuntamento fisso che è nato prima che La bottega dei traduttori diventasse un’associazione di promozione sociale; per questo motivo, siamo state particolarmente felici di festeggiare il secondo compleanno dell’associazione in questo appuntamento di marzo.

Una rete di incontri è stata un’idea nata durante la crisi sanitaria, quando non era possibile fare networking nei luoghi abituali. Non ci si poteva incontrare fisicamente a fiere o saloni e le piattaforme di riunione digitale hanno sopperito al bisogno di uscire dalla propria caverna per incontrare altri simili.

Oggi, per fortuna, ci siamo lasciati più o meno alle spalle questa crisi e abbiamo deciso di poterci ritrovare nel nostro salotto virtuale a discutere di fiere e saloni dell’editoria.

Per chi è alle prime armi, queste manifestazioni possono essere un grande spauracchio, ma in realtà si tratta di un’esperienza unica e arricchente che, vinta la paura, si ha voglia di ripetere. Per fortuna, sono innumerevoli gli eventi di questo tipo organizzati in Italia e, per chi ha la possibilità di viaggiare, anche all’estero.

La domanda da cui siamo partiti è se, per noi traduttrici e traduttori, basti presentarsi semplicemente acquistando un biglietto di ingresso e avvicinarsi agli stand delle case editrici che più ci sembrano carine e affini ai nostri interessi. Ovviamente, questo non basta.

Le fiere sono l’occasione per farsi conoscere come professionista, per entrare in contatto con nuove realtà editoriali, per riprendere contatto con chi abbiamo già collaborato.

Con le persone che hanno preso parte all’incontro, abbiamo avuto occasione di capire come ci si prepari al meglio ad affrontare questi eventi.

Partendo dalle cose frivole, se siete amanti delle tenute smart, eleganti e poco comode, ci dispiace, ma sembra che non sia la nostra stessa scuola di pensiero. Sapete quanto è grande la superficie delle fiere a cui prenderete parte? Quanti stand vorreste visitare? Quanti chilometri macinerete?

Lasciate a casa i tacchi a spillo e i mocassini stretti. Mettetevi comodi e affrontate la giornata con uno zaino in spalla contenente solo l’essenziale: bottiglietta d’acqua, snack per i cali di zucchero, bigliettini da visita e un tablet per le evenienze. Se non avete il tablet, vi concediamo di portare il PC, ma sappiate che sarà un peso da portarsi dietro durante tutto il giorno.

Non vedete il CV cartaceo o proposte di traduzione nella precedente lista? Non si tratta di una dimenticanza, ahi noi! In effetti, le case editrici che espongono si ritrovano già cariche di materiale da leggere, persone con cui discutere e informazioni da filtrare. Il biglietto da visita è ideale, perché può essere messo in tasca o nel portafogli ed è facile da ritrovare. Il curriculum vitae è più facile che finisca sotto alla pianta finta che decora lo stand e alla fine buttato, senza aver ricevuto il minimo sguardo.

Le proposte di traduzione che avete mandato tre mesi fa tramite e-mail senza che abbiate ricevuto risposta non la otterranno più facilmente se portate la copia cartacea con voi. Abbiate cura, invece, di averne una digitale facile da recuperare e inviatela con abbastanza anticipo via e-mail alla persona d’interesse, in modo da potervi fare riferimento quando vi avvicinerete allo stand per discuterne.

 Cosa ancora più importante: prima di recarsi a questi eventi, sarebbe meglio studiare gli editori presenti, localizzarli e capire quali si vorranno incontrare. Se volete esser sicuri di incontrare quell’editore che rincorrete da mesi, provate a prendere un appuntamento, ma muovetevi con largo anticipo, non all’ultimo minuto, perché rischiate che non abbia più tempo da dedicarvi.

Non dimenticate che ci sono tutta una serie di eventi, workshop e conferenze che possono interessarvi, anche questi importanti per restare sempre informati e conoscere altri professionisti del settore. 

Una volta che siete in gioco, ogni occasione è buona per del sano networking, senza dimenticare di non essere insistenti e di mantenere sempre una certa educazione. Un vicino di treno, una discussione guardando un libro, durante la pausa caffè… basta solo un po’ di spirito di intraprendenza!

E per le case editrici straniere? Per alcune combinazioni linguistiche è più facile informarsi sulla disponibilità dei diritti, per altre un po’ meno, ma vale sempre la pena provare.

Dopo aver condiviso esperienze e punti di vista su come comportarsi e approcciare gli editori durante le fiere, ci siamo chieste cosa fare dopo.

Di sicuro, i contatti ottenuti vanno conservati con molta cura e ripresi almeno una settimana dopo. Date il tempo agli espositori di ricordarsi cosa sia successo e con chi abbiano parlato.

Non esitate invece a condividere i vostri acquisti sui social e taggare case editrici, scrittori, autori o illustratori, in modo da alimentare la vostra pagina con contenuti che possano portarvi anche qualche follower in più.

Ora che siamo pronte e con i biglietti da visita in tasca, ci rivediamo per mettere in pratica tutti i trucchetti che abbiamo condiviso.

Chissà, magari ci ritroveremo tutti al nostro stand al Salone di Torino… Oppure a una delle fiere che trovate in questo documento che abbiamo stilato con impegno ed estrema cura.

A presto!

Valeria, Selenia, Sara e Rosaria

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