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Una rete di incontri: Anno nuovo, vita nuova?

Anno nuovo, vita nuova?

Abbiamo abbandonato l’illusione di un cambiamento miracoloso in grado di svoltare le nostre vite in quattro e quattr’otto, però possiamo comunque fare qualcosa per migliorarle. E non parliamo dei soliti propositi, sempre gli stessi, che si ripetono di anno in anno causandoci soltanto maggiori frustrazioni.

In questo incontro ci siamo concentrate sul generico approccio alla vita lavorativa. Come essere, quindi, più produttivi?

Innanzitutto, con l’organizzazione degli spazi. Che sia un ufficio oppure la propria cameretta, c’è bisogno di uno spazio ad hoc per organizzare il proprio lavoro, o lo studio; uno spazio che sia luminoso, ordinato e pulito, e arredato secondo le nostre esigenze. Valeria ci ha inoltre consigliato la tattica della cabina di pilotaggio: occorre avere tutto ciò su cui si sta lavorando a portata di mano, e dobbiamo poter reperire tutto il materiale di cui potremmo aver bisogno senza doverci alzare dalla sedia, ma soltanto allungando un braccio.

Poi siamo passate all’organizzazione del tempo, che non è mai abbastanza, soprattutto se si fanno tremila lavori oppure se si hanno pargoli o genitori anziani a cui badare. Gestire tutto non è mai facile, e saper mettere dei paletti diventa sempre più essenziale per sentirsi padroni del proprio tempo ed essere più produttivi. Ma come riuscire a organizzarsi? È meglio stabilire degli orari di lavoro definiti, creando una routine, oppure lasciarsi trasportare dal flusso di energia? Siamo arrivate alla conclusione che ognuno ha le proprie esigenze e i propri tempi, e pertanto deve trovare un equilibrio in base alle proprie priorità, come ci aveva spiegato Caterina Ravaioli nel corso di Mindfulness per traduttori targato Bottega.

Tuttavia, la sensazione di sentirsi sopraffatti dagli impegni e dalle incombenze è sempre dietro l’angolo. Ci siamo allora scambiate i trucchetti che adottiamo per sconfiggere l’ansia dilagante e la paura che, tra le mille cose da fare, finiremo per dimenticarcene almeno una.

Arrivano quindi app per organizzare la to do list, agende coloratissime e interminabili tabelle su excel per tener traccia di ciò che si è fatto e di cosa c’è ancora da fare. A ciò si accompagna uno strumento che ha subito conquistato la nostra simpatia: “il foglio dell’ansia”, un semplice foglio in cui scrivere tutti i pensieri che si intrufolano nella nostra mente mentre stiamo cercando di concentrarci su un lavoro. Terminato il lavoro, potremo procedere col prenderci cura di tutto ciò che ci è passato per la mente e, pian piano, ma con gran soddisfazione, depennare i pensieri che ci hanno causato ansia, ma a cui non abbiamo lasciato il potere di distrarci troppo.

In ogni caso, l’obiettivo è quello di essere sì più produttivi, ma anche più  sereni, e questo, chiaramente, non può prescindere dalla nostra situazione personale, abitativa, economica, lavorativa e famigliare. Possiamo solo fare i conti con ciò che abbiamo, e cercare di renderlo, e renderci, migliori.

 Sara, Valeria, Rosaria, Selenia

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