
Lusofoniamo: le festas juninas
Tra danze scatenate, cieli costellati di bandierine e lanterne colorate, a giugno in Brasile si aprono le festas juninas. Non sono solo una celebrazione folcloristica, ma un vero e proprio palcoscenico dove i racconti popolari si riversano nelle piazze al ritmo cadenzato della quadrilha tra il crepitio dei falò, il suono della sanfona e la voce dei narratori. È il mese in cui l’oralità si fa poesia e la poesia scende in piazza.
Gli storici sottolineano che le origini della Festa Junina sono direttamente collegate alle feste pagane europee e asiatiche che si tenevano per il solstizio d’estate, quando la primavera diventava estate, per allontanare gli spiriti maligni e le pestilenze che avrebbero influenzato il raccolto. Tali celebrazioni iniziarono a cristianizzarsi dal momento in cui si consolidò il Cristianesimo nel continente e, per facilitare la conversione, le feste furono inserite nel calendario cattolico. Vennero difatti istituite le commemorazioni di importanti figure del cattolicesimo, proprio nel momento del passaggio all’estate, tra cui Sant’Antonio (il 13 giugno), San Giovanni (il 24) e San Pietro (il 29).
L’introduzione di tale ricorrenza in Brasile risale al XVI secolo, al tempo della colonizzazione portoghese. All’inizio, la festa era conosciuta come Festa Joanina, in riferimento a San Giovanni, ma nel corso degli anni è stata ribattezzata Festa Junina, per il mese in cui si svolge. Nonostante la connotazione fortemente religiosa, si evolve in una vera e propria tradizione popolare e viene associata a simboli tipici delle aree rurali. La più grande si svolge nella città di Campina Grande, situata nello Stato di Paraíba.
Non c’è da stupirsi che tale festività sia presente nelle trame di grandi scrittori e occupi perfettamente questo spazio di universalità nel firmamento della letteratura brasiliana, soprattutto quella nata sotto il sole del Nordest. Trova infatti una delle sue massime espressioni nei racconti che intrecciano fede e festeggiamenti, proprio come nei versi dei libretti di cordel. Traducibile come una letteratura di basso valore, la literatura de cordel ha un’impronta molto popolare e i testi che la compongono sono caratterizzati da un linguaggio semplice, satirico e regionale, pubblicati in opuscoli.
I ricordi della musica, del cibo e dei giochi delle festas juninas restano indelebili nelle menti di molti autori che ne ripropongono le immagini perché parte della loro intimità e cultura storica. Non vogliono dimenticare le loro origini e la scrittura diviene un modo di prendere coscienza della realtà brasiliana in tutte le sue dimensioni. Ne sono un esempio i versi nella poesia Profundamente di Manuel Bandeira in cui racconta esplicitamente i suoi ricordi di una notte di São João:
[…] quando ontem adormeci
na noite de São João
havia alegria e rumor
estrondos de bombas luzes de bengala
vozes, cantigas e risos
ao pé das fogueiras acesas […]
Tra le poesie più conosciute, ricordiamo invece Quadrilha di Carlos Drummond de Andrade, in cui già dal titolo si evidenzia il riferimento alla danza tipica delle feste di giugno.
Cyro dos Anjos, dalla forte tradizione junina di Minas Gerais, ne parla anche nel suo libro O Amanuense Belmiro. Estremamente lirico, il capitolo Um São João que vai longe presenta rievocazioni di tale festa che ha enormemente segnato la memoria dell’entroterra brasiliano.
[…] Quando vi a fogueira, passei ao largo, com medo de que os meninos me atirassem bombinhas. Mas, mesmo de longe, pude apreciar esse São João alegre e buliçoso, cheio de balões e de vozes gratas da infância. Apesar da literatura que se faz pelo Natal e pelo São João, esses dias continuam inundados de uma poesia própria, que resiste a todas as agressões dos principiantes das letras. Permanecem com sua força evocativa e voltam com aquela pontualidade inexorável para vir lembrar-nos que estamos envelhecendo irremediavelmente. […]
Infine, una menzione d’onore ai portoghesi, con la poesia Noite de São João di Alberto Caeiro, uno degli eteronimi di Fernando Pessoa, testimonianza della varietà dei sentimenti suscitati in coloro che partecipano ai festeggiamenti:
[…] Noite de São João para além do muro do meu quintal.
Do lado de cá, eu sem noite de São João.
Porque há São João onde o festejam.
Para mim há uma sombra de luz de fogueiras na noite,
Um ruído de gargalhadas, os baques dos saltos.
E um grito casual de quem não sabe que eu existo. […]
Con le festas juninas, si celebra quindi la parola, la memoria e l’identità di un popolo eterogeneo che continua a raccontarsi, anno dopo anno, sotto il cielo di giugno in un romanzo aperto, un poema corale di colori e tradizioni.
Non resta che augurare Boas Festas e Bom Verão!