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Traduttrici del passato: Dorothea Tieck

Dorothea Tieck, figlia d’arte e voce tedesca di Shakespeare

A cura di Barbara Barnini

Nella lettera datata “Dresda, 15 luglio 1831” Dorothea Tieck scrisse al poeta e giurista tedesco Friedrich von Üchtritz:

In verità credo che tradurre sia un’occupazione più femminile che maschile, soprattutto perché a noi donne non è consentito creare alcunché di proprio. (Ricordi di Friedrich von Üchtritz e del suo tempo in lettere da lui scritte e a lui inviate, 1884)

Leggere la biografia di questa grande traduttrice tedesca, in effetti, significa scorgere entro quali limiti si svolgeva l’attività di una donna colta nella prima metà del 19° secolo. Ecco perché abbiamo deciso di condividerla con voi.

Dorothea Tieck_ Traduttrice tedesca Shakespeare

Chi era dunque Dorothea Tieck?

Dorothea Tieck è stata una traduttrice tedesca, autrice di traduzioni di molte opere di Shakespeare, oltre che di svariati autori spagnoli.

Nata a Berlino nel 1799, primogenita del poeta romantico tedesco Ludwig Tieck (Berlino 1773 – Berlino 1853) e della figlia del teologo Julius Gustav Alberti, Amalie Alberti,  mostrò sin da giovanissima la sua spiccata vivacità intellettuale e un grandissimo interesse per le lingue straniere e antiche. Studiò il francese, l’inglese, l’italiano, lo spagnolo, il greco e il latino. Leggeva Shakespeare, Calderón, Omero, Livio, Virgilio, Dante e Orazio in lingua originale fin dalla più tenera età.

L’interesse per l’opera di Shakespeare in particolare si manifestò molto presto. Già nel 1796, infatti, pensò di tradurne l’opera omnia in tedesco, un progetto ambizioso a cui si dedicò anche il critico letterario e traduttore August Wilhelm Schlegel. Fu tuttavia intorno al 1819, quando la famiglia si trasferì a Dresda e lei diventò l’assistente personale del padre, che Dorothea Tieck realizzò la maggior parte delle sue traduzioni aiutando la compagnia di suo padre a portare in scena numerose opere del famoso drammaturgo inglese.

Nel saggio intitolato Sui sonetti di Shakespeare alcune parole, oltre ai tentativi di tradurre gli stessi apparso nel 1826 sulla rivista Penelope, inoltre, Ludwig Tieck affermò che la traduzione dei sonetti di Shakespeare gli era stata possibile grazie all’aiuto di un amico più giovane. Tale amico, ovviamente, altri non era che Dorothea la quale, a partire dal 1820, aveva tradotto per il padre molti sonetti del grande poeta anglosassone, venticinque dei quali furono anche pubblicati sulla stessa rivista Penelope.

Quando nel 1825, Ludwig Tieck intraprese il completamento della traduzione delle opere drammatiche di Shakespeare iniziata da Schlegel, Dorothea insieme al diplomatico, scrittore e traduttore, il conte Baudissin, lo aiutò nuovamente in forma anonima.

Allora la figlia maggiore di Tieck, Dorothea, e io ci facemmo animo proponendogli di svolgere il lavoro viribus unitis; (…) L’impresa avanzava a ritmo serrato: nel corso di due anni e mezzo furono tradotti dalla mia collaboratrice Macbeth, Cimbelino, I due gentiluomini di Verona, Coriolano, Timone d’Atene e il racconto d’inverno, e da me le restanti tredici opere. Giorno dopo giorno, dalle undici e trenta fino all’una ci riunivamo nella biblioteca di Tieck: chi aveva finito un pezzo lo leggeva a voce alta, gli altri due membri del nostro collegio lo confrontavano con l’originale e davano l’approvazione, proponendo cambiamenti oppure scartando. (Conte Wolf Heinrich von Baudissin, Ricordi)

Macbeth Shakespeare _ traduzione tedesca Dorothea Tieck

In collaborazione con il conte Baudissin Dorothea tradusse in tedesco anche le commedie shakespeariane Molto rumore per nulla, La bisbetica domata e Pene d’amor perdute e nel 1833 portò a termine la versione frammentaria del Macbeth iniziata dal padre nel 1819.

Degne di merito furono anche le sue traduzioni dallo spagnolo che apparvero anch’esse anonimamente o sotto il nome del padre. Nel 1827 fu pubblicata la biografia di Vicente Espinel Vita dello scudiero Marcos de Obregón con il sottotitolo Tradotto per la prima volta dallo spagnolo in tedesco, con annotazioni e introduzione di Ludwig Tieck. Nel 1838 uscì anonimamente la traduzione del romanzo di Cervantes Le peripezie di Persile e Sigismonda con la prefazione del padre.

Dall’inglese, Dorothea Tieck tradusse anche alcuni drammi di epoca pre-shakespeariana che apparvero nel 1823 con il titolo Shakespeares Vorschule, la commedia Frate Bacone di Robert Greene e il dramma elisabettiano Arden of Feversham di autore ignoto. Nel 1841 le fu anche commissionata dallo storico e politico tedesco Friedrich von Raumer una traduzione dell’opera Vita e lettere di George Washington di Jared Sparks.

Purtroppo, la morte della madre avvenuta nel 1837 e la nuova relazione del padre con la contessa Finkenstein fecero precipitare Dorothea in uno stato di cupa malinconia, tanto da farle caldeggiare l’idea di scegliere la vita conventuale. Fu tuttavia il senso di dovere filiale a farla desistere da tale proposito. Impegnata nell’associazione cattolica femminile, affiancò all’attività letteraria quella pedagogica occupandosi nelle scuole di carità dell’educazione di giovani meno abbienti.

Targa Dorothea Tieck, traduttrice tedesca Shakespeare

Gedenktafel_Dorothea_Tieck_Dresden Credits: Dr. Bernd Gross

Ammalatasi di morbillo, morì nubile il 21 febbraio 1841 a Dresda. Fu sepolta accanto alla madre nel vecchio cimitero cattolico della città. Entrambe le tombe non sono conservate, ma una lapide commemorativa è stata eretta in suo nome nel luogo in cui si trovavano.

L’approccio traduttivo di Dorothea Tieck

Nonostante il suo straordinario talento letterario e linguistico, Dorothea non pubblicò mai scritti propri e in veste di traduttrice, operò sempre all’ombra del padre. Il suo nome non venne mai menzionato prima della sua morte. Conforme alle convenzioni sociali dell’epoca, del resto, la stessa Tieck non pensò mai di rivendicare la paternità delle proprie traduzioni, accettando comunque di buon grado il ruolo di attiva collaboratrice anonima, nel clima culturale ricco di fermenti innovativi che si andava delineando all’inizio del 19° secolo.

Tecnicamente parlando, Dorothea Tieck adottò un approccio traduttivo-letterario di resa fedele all’originale. Nella moltitudine di traduzioni delle opere di Shakespeare le sue restano tutt’oggi ancora molto pregevoli e degne di rilievo per la grande valenza espressiva. Alcune sono consultabili online nell’ambito del progetto Gutenberg.

 

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Fonti: Le notizie biografiche su Dorothea Tieck sono tratte da  https://de.wikipedia.org/wiki/Dorothea_Tieck e da https://silo.tips/download/frauen-und-bersetzung-von-der-unsichtbarkeit-zum-aktionismus-christine-dkc e da me tradotte in italiano.

Barbara Barnini

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