L’oroscopo dei traduttori (novembre 2025)
Novembre si apre come una pagina già scritta, ma in qualche modo lasciata a metà: ci sono frasi da completare o rivedere, spazi da lasciare respirare, significati che cambiano se pronunciati ad alta voce. È un mese di chiarimento e di introspezione, in cui il lavoro sulle parole ne diventa anche uno su se stessi. La stagione invita a rallentare ma non a fermarsi: ciò che traduci rispecchia ciò che stai cercando di esprimere da dentro di te.
Lusofoniamo: Álvaro do Carvalhal e l’oscuro romanticismo portoghese
Halloween è appena passato, ma le ombre non se ne vanno mai del tutto. Lasciano delle briciole nel cammino in direzione di novembre, il mese in cui il buio si fa più fitto, inspirando autori passati e contemporanei nel tentativo di tracciare quel confine sottile tra realtà e incubo. In questa atmosfera di bruma e inquietudine, torniamo indietro di più di un secolo per incontrare una figura affascinante della letteratura portoghese: Álvaro do Carvalhal, scrittore del fantastico e maestro del macabro.
L’amore è una cosa seria: i trope
Bentornati lettori, ma no… così è riduttivo; forse dovrei dare un nome a voi fan di questa rubrica, amanti del romance e delle love story. Che ne dite di cuoricini? No, troppo Coma_Cose. Farfallini negli stomachini? Macché, ci vuole qualcosa di più breve… Devo lavorarci su, prometto che riuscirò a scegliervi un nomignolo perfetto! Vi ricordate dove eravamo rimasti? Bravi! Abbiamo parlato dei sottogeneri romance e adesso parleremo dei trope. Si potrebbero anche chiamare tropi, ma mi rifiuto per il bene di tutti.
L’amore è una cosa seria: i sottogeneri del romance
Bentornati lettori, sapevo che vi sareste rifatti vivi, non potete negare che il romance sia un genere avvincente e già non potete più fare a meno di questa rubrica. Potete ammetterlo senza vergogna, qui nessuno vi giudicherà perché siamo guidati dall’ammmore. Di cosa parliamo oggi? Credo sia doveroso un bello spiegone sui sottogeneri e sui trope, che spesso vengono confusi tra loro. Lo faccio per voi eh, almeno la smetterete di credere che lo sport romance sia un sottogenere…
Lusofoniamo: Manuel Bandeira, tra malinconia e tenerezza
Apro la finestra, la luce si declina e la pioggia si propone come compagna per i prossimi giorni. Sembra che questa atmosfera sia arrivata di proposito per obbligarci a prendere una pausa, magari per leggere o rileggere, ricordare. Passo le dita sugli scaffali polverosi della libreria e incontro la poesia di Manuel Bandeira. La sua voce cruda, segnata dalla malattia e dalla consapevolezza della morte, ha saputo sfruttare la fragilità umana per creare un canto di tenerezza e dalla malinconia ha plasmato una forma di bellezza.
L’oroscopo dei traduttori: tra stelle e parole (ottobre 2025)
Ottobre non è un mese da prendere sottogamba. È un po’ come aprire un file allegato che porta con sé tutto il mistero del non sapere che tipo di testo da tradurre ci troverai dentro. Arrivano in soccorso le stelle per aiutare a gestire scadenze, clienti imprevedibili e revisioni infinite. Ogni segno avrà i suoi tool speciali per affrontare la giungla della traduzione. Ottobre ci insegnerà a trasformare il caos in ritmo e a ricordarci perché amiamo così tanto giocare con le parole.
Dai dragomanni a ChatGPT: un excursus sull’arte di tradurre nella storia dell’occidente
Nel mondo antico la funzione del traduttore, o meglio dell’interprete, era finalizzata alla comprensione tra interlocutori. Ancora oggi nel pensiero comune si intende per traduttore una persona che conosce più lingue e si comporta come un vocabolario vivente, ad uso e consumo di chi ne ha bisogno. Addirittura si è sentita la necessità di specificare la mansione affiancando al termine “traduzione” la parola "localizzazione", come se l’atto di tradurre in sé non passasse necessariamente da una trasposizione culturale. Ma lasciamo per la fine dell’articolo le considerazioni odierne, e osserviamo come invece si siano evolute nel corso della storia occidentale, accompagnando i cambiamenti sociali e culturali dei popoli.
Lusofoniamo: il ritorno di António Lobo Antunes
Settembre porta sempre un’aria di ritorno: ai banchi di scuola, ai treni pieni di pendolari, alle strade che aspettano la pioggia, alle giornate che si accorciano. In questa stagione di confine, avverto un pizzico di melanconia mista a euforia che magicamente mi porta a riprendere vecchie letture e riscoprire personaggi dalle mille voci... Il mio pensiero va alla protagonista di Não é meia noite quem quer (Non è mezzanotte chi vuole, Feltrinelli editore, 2018) di António Lobo Antunes. Lei è una donna di mezza età che decide di passare tre giorni del non troppo lontano agosto 2011, nella vecchia casa di famiglia al mare, con l’intento di salutare il luogo in cui ha trascorso l’infanzia. Vagando tra le stanze vuote, scivola avanti e indietro tra presente e passato, rievocando amicizie perdute, tragedie familiari, segreti che un tempo per i suoi occhi bambini erano incomprensibili. Pensa al presente...al matrimonio ormai spento, al lavoro grigio e frustrante di professoressa, alla drammatica perdita dell’unico figlio. E poi c’è il promontorio da cui il fratello si è gettato anni prima, dove oggi il rumore delle onde le sembra un richiamo irresistibile. António Lobo Antunes trasforma la storia di una vita segnata dal dolore, attraverso il viaggio di una donna che, ormai senza speranza, sceglie di dire addio a tutto, in un romanzo potente, dall’indole apparentemente autodistruttivo. Per chi vorrà leggerlo resterà impressionato dallo stile tipicamente antuniano: no punteggiatura convenzionale, no sequenze lineari, sì a frasi che si accavallano, si aprono e restano sospese.
L’oroscopo dei traduttori: tra stelle e parole (settembre 2025)
Cari traduttori e traduttrici, settembre non è solo sinonimo di rientro al lavoro e di un’infinità di e-mail arretrate, è anche il mese perfetto per riscoprire una nuova anima creativa, ridefinire gli obiettivi ed evitare di procrastinare. Che siate immersi in glossari megagalattici o alle prese con traduzioni senza particolari difficoltà, le stelle hanno qualcosa da dirvi. Preparatevi… è tornato l’oroscopo de La bottega dei traduttori!
L’amore è una cosa seria
Sentivamo davvero il bisogno di una rubrica a tema romance? Non so voi, ma io sì. E non tanto per stare qui a ripetere per l'ennesima volta che il romanzo rosa va rispettato, che è uno dei generi più venduti degli ultimi anni (guarda caso stanno aumentando le case editrici che pubblicano storie d'amore) e bla bla bla... ma perché le cose vanno dette fuori dai denti e, vi avverto, se cercate una rubrica seria e autorevole avete sbagliato indirizzo. Vi svelo un segreto: anch'io ho criticato i romanzi rosa, quando non li leggevo. Perché a pensarci bene succede sempre così, la maggior parte delle critiche provengono da chi certi libri manco li legge, oppure da chi semplifica la questione all'estremo e "letto uno, letti tutti".